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Tiora Matiene

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Messaggio  Iride Gio Gen 17, 2013 9:01 pm

"Ancora a Partire da Rieti, per chi procede lungo la Via Latina, dopo 30 stadi si trova Batia, e dopo 300, Tiora, detta Matiene. In questa città si sostiene che sia esistito un Oracolo di Ares molto antico, le cui caratteristiche erano, sempre secondo quanto narra la tradizione, assai prossime a quelle che, secondo le trattazioni mitiche, aveva un tempo l'Oracolo di Dodona, tranne che per un particolare. Si dice, infatti, che nell'Oracolo di Dodona vaticinasse una Colomba, appollaiata su una Quercia sacra, mentre in quello degli Aborigeni lo stesso servizio era reso da un uccello, inviato dalla Divinità, che loro chiamavano Pico e i Greci invece Drykolapten, che si manifestava su una colonna lignea.
A 24 stadi da questa città si trovava Lista, la madre patria degli Aborigeni"

Queste frasi furono scritte circa 2.000 anni or sono da uno storico greco di nome Dionisio la cui città di origine era Alicarnasso. Egli visse nel I secolo a.C. nel periodo in cui Roma da repubblica divenne impero, parlava e scriveva in lingua greca, e di lui c'è rimasta una "Storia di Roma Arcaica", libri unici ed importanti nel loro genere.
Egli parlando di Tiora ripetè ciò che aveva scritto, in un'opera ora perduta, lo storico reatino Marco Terenzio Varrone il quale era vissuto circa 50 anni prima.

Tiora Matiene è la città di cui parla Dionisio e il cui nome, gli storici del medioevo, tramutarono poi in Tyro, Tyra, Tyriam, Thuriensem, Thora e infine in Tora.
Essa era una delle poche città degli Aborigeni che aveva resistito alle ingiurie degli anni, delle guerre e delle distruzioni e, al tempo di Dionisio, era considerata, soprattutto per quanto riguardava il tempio di Ares, una città antichissima fondata circa 13 secoli prima da un popolo venuto dalla Grecia in Italia attraverso il mare: i Pelasgi, un popolo favoleggiato di cui si parlava come di un sogno.
Tiora esisteva quindi già nel I secolo a.C. e fu in quel luogo che, il 10 luglio del 251 d.C. al tempo dell'imperatore Decio, una giovane romana di nome Anatolia ed un marso di nome Audace, a causa della loro fede cristiana, furono processati e condannati a morte.


Tiora era un centro degli Equi, stanziatisi in epoca storica nel Cicolano (che da loro prese il nome: infatti il loro territorio sarà chiamato dai Romani Ager Aequicolanus) e lungo la valle dell'Aniene, confinanti con diversi popoli italici tra cui i Sabini (ai quali viene spesso ricondotto, erroneamente, il loro territorio).

Sita vicino alla città di Alba Fucens, ricca di storia d'età romana e medioevale, Tiora è un villaggio abitato fin dalle origini da contadini e pastori.

Il titolo è stato restituito all'Araldica Duosiciliana

Iride

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